Creazione per Utenti di Opportunità e Relazioni Etiche sull’Amiata
In Toscana, più precisamente sul Monte Amiata, è nato e si è sviluppato Cuore@miata, un progetto di agricoltura sociale finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana, Sottomisura 16.9 “Diversificazione attività agricole in attività riguardanti l’assistenza sanitaria, l’integrazione sociale, l’agricoltura sostenuta dalla comunità”.

Il Progetto
Il progetto si è articolato negli anni 2021 e 2022 e rappresenta per l’Amiata il primo progetto di sperimentazione di Agricoltura Sociale messo a punto e portato avanti per un lungo periodo grazie a una rete di partner tra loro distinti ma dalle competenze complementari. Coordinato dallo Studio Tecnico Agricis, il progetto ha potuto avvalersi dell’esperienza scientifica dell’Università di Pisa – Dipartimento di Scienze Veterinarie, di partner istituzionali come l’Unione dei Comuni dell’Amiata Grossetana (Capofila del progetto), dell’esperienza in materia di agricoltura sociale di Sds COeSO (Società della salute delle zone Amiata Grossetana, Colline Metallifere e Grossetana) e dal nostro contributo che da oltre vent’anni fornisce servizi per il sociale sul monte Amiata e che in questo caso ha impiegato i suoi educatori professionisti. Cuore@miata ha mirato ad inserire alcune aziende agricole nel comparto dell’agricoltura sociale a supporto della rete dei servizi, non a caso un ruolo centrale lo hanno svolto l’azienda agricola e fattoria didattica di Francesco Monaci, situata a Castel del Piano, l’azienda agrituristica Bellavista di Anna Barbara Demontis e infine, l’azienda agricola biologica di Rachele Vangi, queste ultime due situate nel comune di Seggiano. A questo progetto di agricoltura sociale hanno partecipato 10 persone con differenti situazioni di svantaggio, tutte individuate mediante un lavoro coordinato dalla Sds COeSO con i servizi della Usl Toscana Sud – Est.
Gli obiettivi
Cuore@miata, fin dalla sua fase di progettazione, si è prefissato diversi obiettivi:
- incrementare l’autonomia degli utenti coinvolti;
- migliorare le loro abilità relazionali e manuali e potenziare le competenze comunicative, cognitive ed espressive di ognuno di loro;
- valorizzare la comunità amiatina rurale da un punto di vista sociale ed economico, attraverso la promozione dello sviluppo di relazioni e dell’inclusione sociale nel lavoro comune, oltre che la valorizzazione di risorse agricole e rurali;
- promuovere modalità innovative d’inclusione di soggetti a più bassa contrattualità che vivono nel territorio dell’Amiata e favorire la crescita della reputazione del sistema d’impresa attraverso la diffusione di attitudini imprenditoriali orientate verso la responsabilità sociale.
Insomma, l’Amiata è stato il primo vero banco di prova di un progetto di agricoltura sociale diffuso nel territorio, nato dall’esperienza del Tavolo decennale di Agricoltura Sociale denominato Amiata Responsabile, spalmato in un periodo di tempo dilatato (novembre 2021 a giugno 2022) e in grado di produrre risultati tangibili negli utenti che hanno partecipato